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Nativo di Fusignano, Raoul Vistoli e' allievo del conterraneo pittore Giulio Avveduti, ma presto si trasferisce a Roma dove frequenta Filippo Tommaso Marinetti e l'ambiente futurista: partecipa alla Mostra futurista di aeropittori e aeroscultori nell'ambito della Quadriennale del 1939, e le sue opere hanno titoli eloquenti come Aeropittura del Duce a Verona o Continuita' dinamica della razza. Dopo la guerra pero' si dedica prevalentemente all'arte sacra, e con la sua versatile manualita' si accosta anche alla ceramica. Realizzera' la Via Crucis per numerose chiese, in Romagna e poi a Roma fino alla fine della sua vita, e nella dimensione della "stazione" bronzea o ceramica si apprezza particolarmente il suo stile "romanico lombardesco contaminato di maniere barbariche". Negli anni Sessanta il sentimento religioso di Vistoli trova anche espressione grafica, prima nelle tavole di Colloqui dal Vangelo (1963), poi nella Divina Commedia in 130 tavole (1965), infine nell'Apocalisse (1977). I due Personaggi della Biblioteca nazionale potrebbero essere, appunto, personaggi biblici: il referente figurativo e' appena abbozzato in quelle che sono le sue linee portanti, che nascono senza soluzione di continuita' direttamente dal basamento; ma in realta' l'opera sviluppa il tema del colloquio, caro all'autore, nella circolarita' di un abbraccio senza fine che pare avere origine dal vuoto ovale al centro del gruppo plastico, e nell'incontro degli sguardi, tanto piu' potente in quanto solo suggerito dall'orientamento dei volti ciechi. In una rara dimensione monumentale, e in una materia "povera" come il peperino viterbese altrettanto rara nel suo repertorio, Vistoli da' voce a un vero e proprio "umanesimo della pietra". Stato di conservazione: buono; intervento di resturo 2005.
