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Con altri artisti presenti in Biblioteca nazionale (Cannilla, Carchietti, D'Eugenio) Augusto Vanarelli condivise negli anni Sessanta l'esperienza del Gruppo strutture visive, realizzando alcune esposizioni collettive di cui forse la piu' ricordata, tra Napoli, Firenze e Roma fu Strutture visive . Il suo cammino s'incontra anche con quello di Oreste Dequel, la cui prima personale romana, nel 1962, si tenne presso la galleria Anthea, di proprieta' dello stesso Vanarelli. La ricerca sulla percezione dell'oggetto artistico e' il fil rouge della produzione di questo artista, che si distacca però dai compagni di strada per una versatilita' ancora maggiore, dedito non soltanto alla pittura e alla scultura ma anche all'architettura d'interni e al design. D'altra parte, coerentemente alle istanze dell'arte visivo-gestaltica, Vanarelli non abbandona mai la consapevolezza della pura progettualita' del fare artistico: progetta pezzi unici, e la serie dei Dipinti ripetibili o quella dei Multipli per l'arredamento rispondono all'idea "di serialita' delle opere (appunto, moltiplicabili, non nel senso della copia ma nella replica esatta dello stesso oggetto)". Nel 2010-2011 la Biblioteca nazionale ha ospitato in un'esposizione l'ultima produzione di Vanarelli: i Geometrici filtrati, una serie di quadri caratterizzati da forme geometriche dai colori vivaci ricoperti da una lastra di metacrilato che ne varia le tonalita'. La Farfalla, la cui figura scaturisce dall'iterazione di forme curvilinee essenziali, ci restituisce in alcuni dettagli la sottile lastra mobile dell'occhio, i punti di saldatura a vista la componente di inventiva e insieme di artigianalita' che contraddistingue l'artista. Stato di conservazione: buono.
