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Questa scultura di Franco Cannilla appartiene alla sua serie delle Strutture, in cui secondo la critica prendono forma gli esiti piu' felici della lunga e articolata carriera dello scultore; e va direttamente accostata alla Struttura n.10 che l'artista presento' alla X Quadriennale romana nel febbraio 1973, nella sezione dal titolo Situazione dell'arte non figurativa . Per inciso, alla Quadriennale Cannilla era stato invitato insieme ad alcuni altri artisti che pure avevano risposto al bando per la Biblioteca Nazionale: Calo', Capogrossi, Carchietti, D'Eugenio, Afro e Consagra (che non aderirono all'invito), a testimonianza di quanto la raccolta della BNCR possa considerarsi ampiamente e qualitativamente rappresentativa di quel periodo . ricerca gestaltica, cui era approdato l'artista verso la meta' degli anni Sessanta, lo porta a costruire con il nastro d'acciaio forme geometriche oggettive , che occupano lo spazio secondo la disposizione bidimensionale del nastro. Cannilla sperimenta cosi' una struttura della visione che richiede all'osservatore una fruizione dinamica, dipendente dal punto di vista: la visione laterale infatti consente l'esibizione totale dello spessore del nastro (e in corrispondenza l'occultamento del contesto), mentre la visione perfettamente frontale determina la massima trasparenza dell'opera, e attraverso di essa la vista delle pareti in vetro e profilature metalliche delle sale di lettura non senza effetti luministici, che pure sono parte integrante della ricerca dell'artista. Negli anni Settanta in particolare, il percorso di Cannilla, che aveva esordito come ceramista, lo porta a realizzare numerose strutture di grande formato per installazioni urbane; e d'altra parte va ricordato anche per il suo operato nell'ambito della gioielleria artistica. Stato di conservazione: buono.
